(La Voce di Ardea – settembre 2021, di Fosca Colli) – ARDEA (RM) – La zona del litorale sempre sotto stretta sorveglianza per prevenire atti criminali. Anche durante questa torrida estate, le forze dell’ordine hanno lavorato sodo ed a lungo raggio per tenere sotto controllo questa vasta area. E i frutti non sono di certo mancati. I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e della Compagnia di Pomezia con il supporto dei colleghi del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia hanno messo a segno una bella operazione tra Pomezia ed Ardea.
L’attenzione si era concentrata soprattutto sul territorio rutulo dove è poi stata scoperta una vasta piantagione di marijuana. Il campo “stupefacente” è stato individuato dall’aria. Infatti è stato proprio l’equipaggio a bordo di un elicottero delle Fiamme Gialle ad accorgersi di quello che si trovava laggiù al suolo. Non è stato certo facile vedere questa coltivazione vietata dalla Legge in quanto era stata occultata in un canneto.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia hanno così avviato gli accertamenti del caso e quindi sono entrate in azione sorprendendo alle prime luci dell’alba il coltivatore del fondo. L’uomo, un 66enne, è stato colto sul fatto mentre era intento alla cura dei fusti di cannabis irrigati con un sofisticato sistema “a goccia”. Notevole il quantitativo, trattandosi di ben 360 chilogrammi di peso e considerato che i fusti erano alti oltre 2 metri, essendo giunti alla totale maturazione.
Accanto al terreno vi era fabbricato (edificato abusivamente) dove l’anziano aveva realizzato un’attrezzatissima serra con tanto d’impianto di areazione, d’irrigazione e d’illuminazione. Ovviamente non mancavano gli indispensabili fertilizzanti e utensili. All’interno della struttura i militari hanno rinvenuto anche 6mila euro in contanti, somma che si suppone sia provento della vendita dello stupefacente nonché 1 kg. di marijuana, già essiccata e pronta per lo spaccio oltre al materiale per il confezionamento delle dosi. Per il coltivatore della piantagione illegale sono scattate le manette con l’ipotesi di accusa di coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.