ARDEA – Affitti immobili: quando conviene la cedolare secca

(lavocediardea.altervista.org – di FOSCA COLLI) – Tra il locatore, ovvero il proprietario, e il conduttore, ossia l’inquilino, oggi può esistere la cedolare secca. Ovviamente, di fronte a questa novità legata al mercato immobiliare, sorge spontanea una semplice domanda: quando conviene la cedolare secca?

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La risposta cedolare secca o no, non può essere una sola. Infatti, per comprendere fino in fondo se la cedolare secca conviene, bisogna partire dal fatto che questa rimane una scelta esclusivamente discrezionale e facoltativa. Non a caso da un lato può essere vista, ad esempio, come nota positiva il fatto che la cedolare secca va ad assorbire i rinnovi, i bolli e l’imposta di registro, ma, dall’altro è da ricordarsi che con essa si andrà a rinunciare a poter richiedere tanto un aumento di canone quanto l’aggiornamento Istat.

In vero, è da notare che nel nostro paese, la formula della cedolare secca è in forte espansione, al punto tale che sempre più proprietari di casa, la utilizzano nel momento in cui si procede alla classica registrazione del contratto d’affitto. Di base, quindi, le motivazioni che fanno in modo di comprendere che conviene la cedolare secca, sono di natura strettamente economica.

Compreso ciò, vediamo, seppure sinteticamente, quando conviene la cedolare secca.

A chi conviene la cedolare secca?

In vigore a partire dal 2011, indiscutibilmente, la cedolare secca, ha fornito una nuova linfa nella gestione degli immobili ad uso abitativo. Infatti, sono in aumento i proprietari di casa che hanno avuto l’occasione di apprezzare fiscalmente quando conviene la cedolare secca.

In linea generale, uno dei punti di forza di questa scelta è identificabile dal fatto che con essa si potrà andare a sostituire tanto l’Irpef quanto le varie addizionali comunali che gravano sul reddito da locazione. In pratica è una imposta fissa al ventun per cento.

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Oltre a ciò, è da ricordare che si è, anche, esonerati dal pagamento delle famose imposte di bollo che vengono ad essere richieste sia nel caso in cui si registri un contratto di locazione ad uso abitativo cosi come si debba fare una sua cancellazione. Sulla questione, quindi, appare più che evidente che gravano due grandi quesiti. Il primo, appunto, e il quando conviene la cedolare secca, mentre, il secondo è il a chi conviene la cedolare secca. Quel che è certo, e che il tutto è riportabile in termini fiscali.

Di conseguenza, tanto il punto cedolare secca quando conviene, quanto cedolare secca a chi conviene, meritano, entrambi, una alquanto attenta valutazione. Dato che è una operazione soggettiva e alquanto complessa, proviamo a mettere in evidenza alcuni dei punti salienti sui quali singolarmente ognuno potrà, poi, fare tutte le considerazioni del caso.

  • Reddito da locazione in regime IRPEF

L’acronimo IRPEF sta per Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e, in tale regime, il reddito che proviene dalle locazioni si va a sommare a quelli che sono i redditi personali, scontata l’aliquota marginale.

  • Reddito da locazione con la cedolare secca

Nel caso in cui si opta per la cedolare secca, il reddito proveniente dalla locazione non va a sommarsi con il reddito personale. In pratica resta isolato. Ad esso verrà, quindi, applicata una aliquota fissa che potrà essere del 21% oppure del 10%, in considerazione del tipo di contratto.

  • Le eccezioni delle aliquote

Per completezza di informazione e per agevolare il comprendere quando conviene la cedolare secca, è da ricordare che vi sono delle eccezioni sulla applicazione delle aliquote. In sostanza: le aliquote sono applicate per il cento per cento del canone annuo nella cedolare secca.

Di contro, il canone relativo alla annualità di locazione in regime IRPEF, prevede una dichiarazione pari al 95%, ove è in essere un contratto noto come a canone libero, mentre se si tratta di contratti per studenti universitari, e a canone concordato, si dovrà dichiarare il 66,5%. Quindi, anche in questo caso, per avere una chiara visione del a chi conviene la cedolare secca, si dovrà ricorrere, per forza di cose, all’utilizzo della calcolatrice.

  • L’impatto sull’ISEE con la cedolare secca

Il reddito totale con il quale calcolare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, vedrà un valore più alto derivante dal + 100% del reddito personale a seguito di reddito da locazione con la cedolare secca.

  • L’impatto sull’ISEE a regime IRPEF

In regime IRPEF, si dovrà, invece, solamente sommare il 95% oppure il 66,5% del famoso reddito da locazione.

  • Calcolo delle detrazioni

Oltre che avere delle conseguenze in merito alla fascia di reddito alla quale si appartiene, cosa che serve, tra l’altro, per stabilire le rette scolastiche, si dovrà pure considerare le variazioni che riguardano il calcolo delle detrazioni.

Cedolare secca o no

A fronte di ciò, quindi, il quando conviene la cedolare secca, e il a chi conviene la cedolare secca appare sufficientemente chiaro. In altri termini, se il reddito da locazione è particolarmente alto e, perciò andrebbe ad innalzare l’IRPEF da pagare, è ovvio che per sborsare meno soldi, la cedolare secca è una vera manna dal cielo.

In termini ulteriormente più esaustivi, si può dire che con la scelta della cedolare secca si ha la possibilità di andare a scegliere il miglior regime fiscale con il quale si permetterà di tassare i guadagni che sono derivanti dall’affitto. Ovviamente, tutto ciò è da indicare quando si stila la dichiarazione dei redditi.

È, poi, doverosamente da aggiungere che questa scelta può avvenire in due momenti specifici. Il primo è relativo al momento in cui si effettua la prima registrazione dell’apposito contratto d’affitto.  Può, tuttavia, essere scelto anche in una annualità qualsiasi successiva alla prima, purché avvenga entro i 30 giorni validi al fine del rinnovo della registrazione.

In conclusione, tutto quello che riguarda la cedolare secca appartiene al complesso e caleidoscopico mondo del regime fiscale e, di conseguenza, ogni valutazione non può essere presa a cuor leggero.

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