Lettera aperta dei cittadini di Ardea al Sindaco Savarese

(lavocediardea.altervista.org – di Luigi Centore) Ardea. Un gruppo di persone che risiedono e lavorano ad Ardea ha scritto una lettera aperta indirizzata al Sindaco grillino Mario Savarese. Per dovere di cronaca, qui sotto pubblichiamo integralmente il testo. Ognuno ne tragga le proprie conclusioni.

Lettera aperta dei cittadini di Ardea

Gent.mo Sindaco di Ardea, Mario Savarese,

siamo un gruppo di cittadini di Ardea, divenuta oramai terra sempre più abbandonata dalle istituzioni e dalla politica locale.

Ardea - Il sindaco Mario SavareseÈ di questi giorni la notizia dell’ulteriore disagio sociale che stiamo vivendo, ovvero, alla indecente condizione cui sono chiamati a studiare in classe i nostri figli, senza riscaldamento negli ambienti didattici e in alcuni casi con i lavori in corso d’opera nelle aule e per cui, molti allievi, sono stati costretti a seguire le lezioni nei corridoi del complesso scolastico.

Questo ulteriore problema che colpisce le nostre famiglie e più direttamente, piccoli esseri indifesi che sono i fanciulli delle nostre scuole, si aggiunge ad una serie di disservizi che stanno rendendo invivibile la nostra quotidianità.

L’erogazione di una serie di servizi pubblici che le Istituzioni preposte dovrebbero garantire quale diritto dei cittadini e quale dovere dell’amministrazione locale di fornirli, sono diventati con il tempo sempre più diritti/doveri ignorati da parte delle Istituzioni.

La sottrazione di uffici pubblici, quali la delegazione e l’ufficio di Polizia locale entrambi situati in Via campo di Carne a Tor San Lorenzo, insieme ai disagi di un mercato rionale che nel tempo si è ridotto a pochissime bancarelle per il fatto che i commercianti ambulanti da anni rivendicano, senza riscontri concreti, la ricollocazione in un luogo di maggior passaggio; la fatiscente condizione delle palestre nelle scuole; la mancanza di acqua potabile condotta in molti complessi residenziali, così come il gas ad uso domestico; le molte strade ancora non asfaltate ed illuminate dal servizio pubblico da oltre dieci anni; la mancanza di manutenzione delle aree verdi; le discariche a cielo aperto; la mancanza di controlli su terreni privati abbandonati e pubblici che d’estate a causa d’incendi che, sistematicamente, si sviluppano, creando notevoli danni ambientali e seri potenziali rischi per la popolazione che risiede nei paraggi e molto altro ancora, ci hanno portato al culmine della sopportazione.

Per questo, stanchi di vedere una politica inefficiente (ci riferiamo sia alla maggioranza che all’opposizione), davanti i tanti problemi che affliggono tutti noi, siamo con la presente per chiederle di farsi carico della responsabilità che oggi lei ricopre e di attivarsi per scongiurare quello che sembrerebbe il suo obiettivo, ossia, dichiarare il dissesto economico finanziario.

La preghiamo, cortesemente, di non risponderci che i problemi sono stati da lei ereditati dalla vecchia amministrazione. Molti di noi l’hanno votata, sperando, quanto meno, in una sua maggiore responsabilità che, ad oggi, purtroppo, non riusciamo ad individuare.

Nel suo percorso pre-elettorale, ci parlava di un radicale cambiamento e ad oggi, abbiamo solo assistito ad un immobilismo esasperato dove non è stato deliberato un atto, al contrario, dove ci vengono, giornalmente, sottratti servizi pubblici e privati e dove l’informazione basata sulla decantata trasparenza delle azioni del Comune, è inesistente. La cosa ancora più grave e di cui ci siamo confrontati noi cittadini, è quella del “baratro” del possibile dissesto nel quale ci sta portando. Il programma di riequilibrio finanziario, deliberato lo scorso luglio in Consiglio Comunale, avrebbe dovuto presentarlo entro il 31/10/2017. Data in cui erano fissati i termini di scadenza per la presentazione di un piano di riassestamento e di cui lei non ha tenuto conto. Ora, la nostra domanda è: conoscendo le conseguenze di una disfatta sociale ed economica che il nostro territorio subirebbe con la dichiarazione di dissesto, qual è la sua vera strategia politica? Cosa c’è dietro la sua volontà di dichiarare dissesto e non impegnarsi a trovare soluzioni alternative ad esso? Eppure, le difficoltà economiche del comune inclusi i debiti fuori bilancio li conosceva già prima di sedersi sulla poltrona di Sindaco, così come tutti gli altri problemi: scuola, sanità, viabilità, urbanistica, ambiente, sicurezza, servizi sociali, ecc.. Ed ora vuole dichiarare dissesto?

Non accettiamo questo atteggiamento che vuole essere un ulteriore scarico di responsabilità. Responsabilità che, Voi della politica, tendete ad addossarvi l’uno contro l’altro, in un teatrino di accuse nel quale gli unici a pagarne le spese, concretamente, siamo sempre noi cittadini. Basta!!! Ora, deve darci delle risposte lei….. e subito!!!

Noi non vogliamo il dissesto, perché lei sa meglio di noi cosa comporterebbe questa scelta, pertanto eviti di scaricare la colpa a chi l’ha preceduta, perché siamo stanchi di queste “strategie di occupazione del potere” che tendono a spostare l’attenzione dal problema reale.

Glielo ripetiamo, sapeva già tutto dei problemi di Ardea, prima ancora di essere eletto. Anzi, non sono poche le volte in cui, animosamente e animatamente, si dibatteva dalla platea, quando era un semplice cittadino come noi, attaccando la vecchia amministrazione, lasciando intendere che esisteva una soluzione per ogni problematica discussa in assise. Ora, ci piacerebbe che altrettanto coraggiosamente, audacemente, calorosamente ed energicamente, si impegnasse a dare seguito a quello che lamentava ad altri di non fare e che lei avrebbe fatto.

E intanto che lei decida il da farsi, stiamo riscontrando in questi primi 5 mesi l’assoluta mancanza di coerenza con quanto promesso: tutto il sistema scolastico è stato abbandonato a se stesso e le sue arrampicature per cercare di motivare i perché del non funzionamento delle scuole lasciano il tempo che trovano (ristrutturazioni scolastiche, funzionalità degli impianti elettrico-idrico, riscaldamento – mense spazi esterni, palestre, aree di svago, altro). Relativamente al degrado urbano non sembra che la situazione sia migliorata (abbandono rifiuti, efficienza servizio porta a porta, controllo su differenziazione da parte di Igiene Urbana, alti costi del servizio, eccessivo conferimento in discarica, altro).

Vogliamo inoltre aggiungere che alcune “operazioni” di efficientamento ed ottimizzazione dei servizi comunali da lei ritenute essenziali stanno mettendo in ginocchio gran parte della collettività: (trasferimento uffici, chiusura servizi in aree decentrate, altro).

Non tralasciamo altresì l’aspetto dei rapporti interni al Comune. Infatti se lei fosse stato capace di adottare procedure che potevano dare quella “immagine” di cambiamento e che potevano prevedere anche la revisione di alcuni (tutti) ruoli dirigenziali che, come da lei sostenuto, erano la vera causa del fallimento dell’Ente, forse la situazione sarebbe stata migliore.

Non dimentichiamo la diffida dei revisori dei conti ai dirigenti ed uffici a conferire in tempi stretti tutta la documentazione accertante i cd debiti fuori bilancio: ad oggi non sappiamo a quanto realmente ammontano e se sono in ulteriore aumento.

Tutta questa situazione ha portato a prevedere, come da lei dichiarato, l’ipotesi di dissesto finanziario dell’Ente che avrà notevoli ripercussioni, come suddetto, sul territorio. Dissesto, gestito da alcuni (3) Commissari, significherebbe, oltre l’azzeramento immediato di tutti i servizi a carico del Comune, anche forme di indebitamento con la Cassa Depositi e Prestiti da ripianare con le tasse dei cittadini.

Visto tutto quanto sopra elencato, a questo punto una nostra ulteriore domanda è: a chi giova dichiarare dissesto?

A lei, perché potrà scaricare le colpe su chi l’ha preceduta, o a cittadini che saranno chiamati ad ulteriori sacrifici oltre quelli che già, giornalmente, sono chiamati a fare in un territorio dove pagano le tasse al massimo e si stanno vedendo sottrarre, giornalmente, servizi pubblici?

Attendiamo risposte plausibili al Consiglio Comunale.

Grazie – Gruppo di cittadini di Ardea

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