Ardea: il Sindaco Savarese: “una casa sicura per le donne vittime di violenza

(La Voce di Ardea – 16 maggio 2021, di Fosca Colli) – ARDEA. Sono iniziati i lavori per la ristrutturazione e l’installazione dei sistemi di sicurezza di una casa rifugio ad Ardea per donne che hanno subito violenza. A darne notizia è il Sindaco, Mario Savarese, che spiega che il tutto sarà allestito presso un grazioso villino con giardino che costituirà un’abitazione sicura per la protezione non solo delle donne, ma anche dei loro figli.ardea, violenza donna

La casa sicura verrà assegnata e gestita da apposita organizzazione individuata tra quelle accreditate per questo genere di servizio. – ha detto il primo cittadino – Sono particolarmente soddisfatto per aver finalmente raggiunto questo importante obiettivo. C’è voluto oltre un anno per individuare il luogo adatto, reperire i finanziamenti, realizzare il progetto e assegnare i lavori. Quest’opera si aggiunge a quella della casa “diurno” per ragazzi e adulti con disabilità, che entrerà in funzione questa stessa estate e denota l’attenzione di quest’amministrazione nei confronti dei soggetti più deboli della nostra comunità”.

Violenza sulle donne, una piaga nazionale

Quella di Ardea non è una situazione a sé stante in quanto la violenza sulle donne è una piaga nazionale. Uno scenario a tinte cupe che viene delineato sul Ministero della Salute:

La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani.

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.

I numeri della violenza contro le donne

  • Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3.
  • In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.
  • Secondo il Rapporto Istat 2019 sulle donne vittime di omicidi, delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare il 49,5% dei casi dal partner attuale, corrispondente a 55 donne, l’11,7%, dal partner precedente, pari a 13 donne, nel 22,5% dei casi (25 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nel 4,5% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (5 donne). Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente e in misura maggiore rispetto agli anni precedenti: il 61,3% delle donne uccise nel 2019, il 54,9% nel 2018 e il 54,7% nel 2014.

L’influenza della Pandemia sulla violenza domestica

Laddove le famiglie sono più a stretto contatto e trascorrono più tempo assieme, come avvenuto durante l’attuale pandemia, aumenta il rischio che le donne e i figli siano esposti alla violenza soprattutto se in famiglia vi sono gravi perdite economiche o di lavoro. Man mano che le risorse economiche diventano più scarse, possono aumentare anche forme di abuso, di potere e di controllo da parte del partner.

Nel periodo marzo – ottobre 2020, quindi durante la pandemia da Covid-19, i dati Istat sulle chiamate al numero verde antiviolenza 1522 (promosso e gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio) evidenziano che il numero delle chiamate valide, sia telefoniche sia via chat, è notevolmente cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+71,7%), passando da 13.424 a 23.071. La crescita delle richieste di aiuto tramite chat è triplicata passando da 829 a 3.347 messaggi. Tra i motivi che inducono a contattare il numero verde raddoppiano le chiamate per la “richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza” e le “segnalazioni per casi di violenza” che insieme rappresentano il 45,8% delle chiamate valide (in totale 10.577). Nel periodo considerato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, esse sono cresciute del 107%. Crescono anche le chiamate per avere informazioni sui Centri Anti Violenza (+65,7%).

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